Fin da piccoli siamo sempre stati attratti dal "piccolo popolo" delle foreste e dalla magia che questo mondo ha sempre emanato. Molte sono state le persone che ci han voluto credere, come Robert Kirk, pastore del villaggio di Aberfoyle in Scozia che scrisse un trattato su di loro, e lo scrittore Conan Doyle ("Uno studio in rosso","Le avventure di Sherlock Holmes","Il mondo perduto"), affascinato dai racconti di due bambine dello Yorkshire che giurarono di averle viste, Francis ed Elsie Wright. Esse, molti anni dopo, rivelarono che le foto da loro scattate agli abitanti del piccolo mondo erano dei falsi (in esse, le fate non erano altro che sagome di cartone rette da spilloni!), ma non rinnegarono comunque il giuramento fatto. Lo stesso Robert Kirk, sembrò fosse stato rapito dalle fate che, si disse, si volevano vendicare a causa delle rivelazioni scritte nel suo libro. Rivelazioni segrete scritte senza il loro consenso. Il mondo delle fate, chiamate anche "fairies", è un mondo etereo detto "Brugh". In esso, il tempo si muove diversamente. Pochi minuti di quel mondo corrispondono a centinaia d'anni del nostro.
È impossibile accedervi se non per il loro stesso volere, tuttavia, una volta ogni cento anni si apre da sé un varco in un luogo sconosciuto a noi umani, ma rimane aperto solo per pochi attimi. Le fate possono essere buone o cattive, si nutrono di liquidi e di grano e i loro corpi possono essere eterei, mezzi eterei e mezzi corporei, corporei e di nube condensata, più facilmente visibili al crepuscolo. Ma, vederle non è facile. Solo chi è predisposto può farlo. Chi ha doti di veggenza o si cosparge gli occhi con un unguento a base di foglie di quadrifoglio tritato. Si ritiene che esse possano essere anime sospese in un limbo, angeli caduti non abbastanza cattivi per finire all'inferno, quindi confinati in un'altra dimensione, oppure, esseri di altri mondi o superstiti di un'era leggendaria antecedente la nostra, in cui gli umani convivevano con loro. Il piccolo popolo è presente in tutto il mondo e in diverse forme: i bannik, in Russia; i brownie o brunetti, diffusi in Scozia; i goblin, in Norvegia e Inghilterra; i leprechaun, in Irlanda; il monaciello, in Svizzera, in Italia e in Grecia; i pixie, in Cornovaglia e nel Dartmor; i gremlin, presenti in più parti del mondo e capaci di rimpicciolirsi di misure infinitesimali. Ma una cosa non va dimenticata: una volta entrati nel loro cerchio non c'è scampo. Non si esce vivi dal cerchio delle fate. fonti:http://www.croponline.org/ |
2 commenti:
SULLE TRACCE DEL PICCOLO POPOLO
Sul piccolo popolo, ma anche sui Celti del post successivo, vi suggerisco di leggere una mia versione dei fatti che porta a delle possibili conclusioni, senza per altro ledere le antiche credenze e i supposti legami con gli extraterrestri.
Eccovi i link a riguardo:
1.Sulle tracce del piccolo popolo. 1;
2.Sulle tracce del piccolo popolo. 2;
3.Sulle tracce del piccolo popolo. 3;
4.Sulle tracce del piccolo popolo. 4.
Saluti, Gaetano Barbella
Il Geometra pensiero in rete
Commento precedente.
Vi prego di scusarmi.
I link vanno letti iniziando dal 4 e così via.
Gaetano Barbella
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