domenica 31 agosto 2008

Un Nuovo Mostro di Loch Ness in Svezia

Ecco il video

Sembra proprio che un mostro che vive nel lago Storsjö, al centro della Svezia, e la cui leggenda resiste da più di tre secoli, sia stato filmato da alcune videocamere di sorveglianza, e la notizia è stata clamorosamente diffusa ieri proprio dall'associazione che gestisce le telecamere.

"Giovedì scorso, alle 12 e 21 minuti noi abbiamo filmato il movimento di un essere vivente. E non si tratta di uno sbalgio, nè di una boutade, noi ne siamo certi, " ha detto Gunnar Nilsson, presidente dell'associazione dei commercianti della piccola città di Svenstaviks, ai bordi del lago Storsjö all'agenzia France Presse.

Era stata proprio la stessa associazione, insieme alla provincia dello Jämtland e al comune di Berg ad aver fatto installare nel giugno scorso sei videocamere di sorveglianza di cui 2 sottomarine, sul Lago Storsjö, proprio con lo scopo di arrivare a chiarire una volta per tutte il mistero di questo nuovo Nessie, dopo che vi erano state nel corso degli anni circa 200 diverse testimonianze di 'avvistamenti' della curiosa creatura, dal 1635, anno della sua prima apparizione, fino al luglio 2007.

Come era riferito dalle testimonianze, e come appare anche in questo - per dir la verità piuttosto scadente video - il mostro sarebbe di forma allungata e con la testa simile a quella di un cane.

Come vedete nellle immagini appare una sorta di lungo serpente che si muove sinuosamente nell'acqua torbida del lago.

Mr. Nilsson è così euforico della 'sua' scoperta che ha deciso di rilanciare, annunciando che verranno presto installate altre 30 telecamere per la video-sorveglianza delle acque del lago, e che permetteranno anche un monitoraggio invernale, sotto i ghiacci.

Insomma: tutti sappiamo delle implicazioni che comporta una cosa del genere per i fortunati commercianti di un lago 'benedetto' dalla presenza di un fantomatico mostro marino (chiedere agli scozzesi che vivono dalle parti del lago di Loch Ness...), ma intanto - stando alle immagini, trasmesse dalla tv tedesca - restano le domande: che razza di animale è questo, ammesso che lo sia veramente ?

fonte:http://mysterium.blogosfere.it/, studioaperto

lunedì 25 agosto 2008

Cosa c'è dopo la Morte?


Fin dall'antichità l'uomo si è posto la domanda di cosa ci sia dopo la morte. C'è il nulla, come sostenevano gli Epicurei? Marx esalta Epicureo come «il più grande illuminista greco», sottolineando il suo tentativo di liberare l’uomo dalla servitù degli dei. Epicureo riprende il materialismo atomista di Democrito. Tutto è composto di elementi indivisibili (gli atomi), eterni. Secondo lui, la vera conoscenza ci libera dalle nostre paure, in special modo da quella della morte: "finché ci siamo noi essa non è, quando è lei noi non ci siamo più". Per cui, secondo gli Epicurei, la morte non deve preoccupare l'uomo, perché quando si muore non si è più nulla, quindi non si hanno più né paure, né preoccupazioni di alcun tipo. Tuttavia, altri hanno sentito il bisogno di credere in qualcosa dopo la morte. Questa ci spaventa, proprio perché ci è oscura. E immaginarsi cosa ci potrebbe essere dopo ci aiuta, in un certo senso, anche ad affrontarla più sereni. Per questo, ma anche per volontà di conoscenza, si sono scritti centinaia di libri su cosa ci può essere dopo la morte. Esistono anche varie testimonianze di quei pochi che sono "ritornati indietro". Infatti, in certi casi, è capitato che persone morissero per qualche attimo e poi venissero riportate in vita dai medici, oppure abbiamo casi di persone che si risvegliano da un coma e raccontano storie molto suggestive. Queste, nella maggior parteei casi, ci hanno raccontato di una sorta di "vita oltre la morte", di un mondo parallelo al nostro, dove è possibile rincontrare i nostri cari defunti e vivere senza problemi in mezzo a loro.

Ogni popolo e cultura ha il suo "paradiso" (e il suo "inferno").

Nell'antico Egitto, ogni persona si pensava fosse composta da cinque elementi diversi: l'ombra, l'ankh, il ba, il ka e nome.

* L'ombra non altri che l'involucro materiale dell' "anima" del defunto e veniva identificata con il cadavere;
* l'ankh è la "chiave della vita", cioè la chiave che metaforicamente consente al defunto l'accesso nell'aldilà;
* il ba è la personalità del defunto, l'essenza posseduta in vita e a cui è permesso visitare la terra. Infatti è raffigurato come un falco dalla testa umana;
* poi, c'era il ka. Gli Egizi pensavano che il ka fosse creato contemporaneamente al corpo di cui era un doppione;
* il nome permetteva, se rievocato, al defunto di sopravvivere in eterno (nei ricordi delle persone). Senza il nome l'essere non può esistere. Per questo, in certi casi, quando qualcuno subiva la "damnatio memorie" di quei tempi, si usava cancellarne il nome dai vari monumenti che lo ricordavano.

Il rito funebre è composto da varie fasi che vengono eseguite dai sacerdoti che seguono le indicazioni scritte nel Libro dei Morti. Una sorta di cartina per potersi orientare nell'aldilà egizio. Il corpo del defunto seguiva una via, l'anima un'altra: il corpo veniva mummificato dai sacerdoti, in tal modo si otteneva il mantenimento della forma fisica del morto, così come l'aveva avuta in vita. Si iniziava con l'asportare il cervello con dei ferri attraverso le narici, poi si procedeva con lo "svuotare" l'addome e i quattro organi più importanti (fegato, polmoni, stomaco e intestino) venivano deposti nei vasi canopi. Poi, il corpo veniva trattato con il nitron, e veniva riempito di aromi e sostanze che ne garantivano la conservazione.

L'anima del defunto invece doveva essere giudicata da un tribunale divino. Ritroviamo tale scena (detta psicostasìa) numerose volte sui papiri egizi. Essa si ritrovava di fronte ad una bilancia, su cui piatti venivano posti, una piuma (simbolo di Maat, la dea della verità) e il cuore del defunto, che se era puro, pesava quanto la piuma. In caso contrario, il defunto non poteva accedere all'aldilà e non gli era concesso di congiungersi con Ra, così veniva dannato e divorato dalla "Divoratrice", un essere metà coccodrillo, metà ippopotamo.

Invece, nei miti scandinavi, troviamo il Walhalla, una stanza fantastica dell'Asgard, dalle pareti d'oro e bronzo, attraverso cui si giungeva passando cinquecentoquaranta porte dorate. Era il luogo in cui si ritrovavano gli eroi morti in battaglia, portati lì dalle Valkirie, dopo essere stati giudicati dal dio Wotan (Odino). Gli eroi defunti, detti anche Einherii, passano il tempo banchettando e allenandosi in visione della battaglia finale, che avverrà nel giorno del Crepuscolo degli dei.

Sia i Greci che i Romani credevano fermamente che l'anima del defunto sopravvivesse e che vegliasse su di loro aiutandoli nei momenti di bisogno. In questo modo veneravano i loro defunti considerandoli come divinità protettrici delle loro case. Essi potevano essere consultati da chiunque, attraverso la divinazione, ovvero l'interpretazione dei "segni" che di volta in volta potevano manifestarsi. I romani avevano ripreso buona parte della mitologia greca, così come la tradizione che dovesse esistere un paradiso ed un inferno. Il regno degli inferi veniva collocato a seconda, nelle terre dei Cimmeri, in Campania presso il lago di Averno, in Sicilia, o in Arcadia. Di esso facevano parte i Campi Elisi (di cui parlò Virgilio), dimora ultraterrena degli eletti. Agli empi invece era riservato il Tartaro quale luogo di pena. L'Elisio viene localizzato da Omero all'estremità del mondo, e da Esiodo, col nome di Isole dei Beati (Avalon? Atlantide?), presso le correnti dell'oceano.

Gli induisti invece credono nella reincarnazione, ovvero nella trasmigrazione dell'anima da un corpo ad un altro nel momento della morte (o da lì a poco). Un uomo può reincarnarsi in un altro uomo, in una donna, ma anche in un qualche animale. Nelle sue vite precedenti Buddha era stato ad esempio una tartaruga, una scimmia, un elefante e una lepre. A queste bestie, perciò, viene portato rispetto, ma anche a tutte le altre che pure, per successive reincarnazioni, possono raggiungere il "Nirvana". Il Nirvana è il "paradiso" degli induisti. Rappresenta la pace dei sensi, la pace assoluta che l'anima del defunto può trovare alla fine del suo ciclo di reincarnazioni. La chiave di tutto è il Karma. Ognuno di noi ha il suo Karma, cioè lo scopo finale che si dovrà raggiungere passando attraverso diverse reincarnazioni, diverse vite in cui la persona troverà sempre più la perfezione e la pace, avvicinandosi sempre più alla sua meta. Il Karma è una legge di causa-effetto, ad ogni azione corrisponde una reazione. Per cui è un percorso soggettivo e non è fatto solo di conquiste, ma anche di retrocessioni (in seguito ad errori commessi durante la propria vita). Così, la vita attuale di ognuno di noi è il risultato delle esperienze e delle azioni accumulate in tutte le vite precedenti, e ciò che faremo in questa vita, ci servirà nella prossima.

I Musulmani, così come gli Ebrei e i Cristiani, credono che la vita presente sia solo "una prova" in attesa della vita dopo la morte, che sarà "la vera vita". La vita terrena è una sorta di preparazione e di processo in visione della vera vita ultraterrena. I punti fondamentali della fede comprendono: il Giorno del Giudizio, la Resurrezione, il Paradiso e l'Inferno. Quando un Musulmano muore, viene lavato, di solito da un familiare, avvolto in un lenzuolo candido e sepolto con una semplice preghiera, di preferenza lo stesso giorno del decesso. Durante tale cerimonia la brevità della vita del defunto viene ricordata e celebrata. Secondo il Profeta sono tre le cose che aiutano il defunto anche dopo la morte: la carità che ha svolto durante il suo "passaggio" sulla terra, la conoscenza che ha trasmesso e le preghiere a lui rivolte da parte di un figlio giusto.

Giorgio Pastore

fonte: http://www.croponline.org/

lunedì 18 agosto 2008

CERN e Large Hadron Collider di Ginevra, stavolta non è un pazzo sul web a dirlo, ma uno scienziato: la Terra verrà inghiottita da un Buco Nero!


Questa volta non è qualche perditempo del web che si diletta a speculare sul catastrofismo a buon mercato, no stavolta - nonostante tutte le rassicurazioni fornite invece da gran parte della comunità fisica internazionale - l'allarme sul MEGA ESPERIMENTO in fase di partenza al mostruoso Large Hadron Collider di Ginevra (appena ultimato) arriva da uno scienziato.

Ed è un allarme apocalittico, da fine del mondo !

Secondo Otto Roessler, infatti, un eminente scienziato tedesco dell'Università di Tubinga, l'esperimento nel laboratorio europeo del Cern a Ginevra potrebbe creare buchi neri in grado di inghiottire e distruggere la Terra nel giro di 50 anni.

E' ovvio che appena Roessler ha pubblicato il suo articolo, sul tema si sta gia' diffondendo il panico in Germania.

Adesso lo scontro ha coinvolto gli scienziati di tutto il Paese ed e' finito oggi sulla prima pagina della 'Sueddeutsche Zeitung'.

Come è noto, e come abbiamo riferito molte molte volte qui a Mysterium, nell'anello di 27 km di circonferenza, situato sotto l'aeroporto di Ginevra e che si estende fin sotto il massiccio del Giura, gli scienziati stanno per eseguire nelle prossime settimane il piu' grande esperimento mai tentato al mondo.

Nel "Large Hadron Collider"(Lhc) i protoni andranno a collidere gli uni sugli altri ad una velocita' che e' pari al 99,999991 per cento di quella della luce e una delle conseguenze dell'impatto potrebbe essere il formarsi di piccoli buchi neri. Sulla base della teoria della relativita' generale di Albert Einstein, sostiene il professor Roessler, i buchi neri cosi' creati si ingrandiranno e finiranno entro mezzo secolo per inghiottire la Terra.

A contestare questa tesi, ripresa con titoli di scatola dalla grande stampa popolare, arriva adesso un documento stilato da oltre 20 autorevoli fisici nucleari di varie universita' tedesche dal titolo "La Terra non sara' inghiottita dai buchi neri". Il professor Hermann Nicolai, direttore a Potsdam del "Max-Planck-Institut" di Fisica gravitazionale, accusa il suo collega Roessler di incompetenza e replica che le sue affermazioni catastrofiche sono basate su un "fondamentale fraintendimento della teoria di Einstein".

Il presidente del Comitato tedesco per la Fisica delle particelle, Peter Maettig, non esclude che l'esperimento del Cern possa dar luogo alla creazione di buchi neri, ma sottolinea che in questo caso "sarebbero ben diversi dai buchi neri esistenti nello spazio".

Anche il suo collega Siegfried Bethke, direttore del Max-Planck-Institut" di Fisica di Monaco di Baviera, precisa che gli eventuali buchi neri creati a Ginevra "sono cosi' minuscoli da non riuscire in pratica a sviluppare alcuna forza di attrazione e scompaiono sotto forma di radiazione in una frazione di secondo". Bethke attacca poi pesantemente il suo collega di Tubinga e spiega che "a diffondere il panico e' gente che ha evidentemente letto troppi libri di fantascienza".

Gli scienziati tedeschi sottolineano che nell'universo avvengono continuamente collisioni di ogni tipo di particelle con energie molto piu' grandi di quella creata nel laboratorio del Cern, senza dar luogo alla creazione di buchi neri dall'effetto distruttivo. Rimane il fatto, pero', come scrive la 'SZ', che ormai in Germania non si parla d'altro e che su internet e sui media il panico per l'avvicinarsi dell'esperimento di Ginevra si va sempre piu' diffondendo.

Il giornale di Monaco di Baviera scrive che il timore comune e' che i buchi neri creati dall'esperimento nello 'Lhc' del Cern "finiscano per ingrandirsi con un effetto simile a quello di una palla di neve, arrivando poi ad inghiottire e distruggere il pianeta".

Davanti al clima di isteria ormai dilagante, il professor Maettig spiega che a nulla valgono ormai le spiegazioni dei fisici, poiche' la paura sta diventando cosi' forte che nemmeno con gli argomenti scientifici "si riesce piu' ad eliminarla".

Forse, nella mente di tutti, ci sono le immagini di quello straordinario cartone di Walt Disney, 'Fantasia', in cui, in un celebre episodio, l'Apprendista Stregone Mickey Mouse si impadroniva del cappello del Mago e con quello metteva in moto una serie di Magie spaventose che poi non riusciva più a controllare.

Ma quello era un cartone, non la realtà. O no ?

fonti:http://www.agi.it/ http://mysterium.blogosfere.it/

martedì 12 agosto 2008

La Macchina del Tempo


Fin da piccolo, uno dei miei sogni è sempre stato quello di inventare una macchina del tempo. Ho sempre trovato affascinante l’idea di poter viaggiare nel passato e nel futuro come Marty e Doc (protagonisti di "Ritorno al Futuro", 1985) o l’eroe di “Time Machine” di H.G.Wells. Pensavo che solo nei film fosse possibile tale cosa, ma mi sbagliavo. Oramai siamo nel 2002. L’uomo ancora ne ha di strada da fare in campo tecnologico, ma è anche vero che molta strada è stata fatta. Se pensiamo a che livello di tecnologia si trovava l’umanità all’inizio del ‘900, e se pensiamo a che livello si trova invece oggi, potremmo immaginare a che livello sarà tra altri cent’anni. L’uomo è partito dai transistor, ed ora è arrivato ai microcips. Presto anche questi saranno sorpassati, ed anzi, ci sembreranno obsoleti pezzi da museo. Ciò che oggi facciamo era impensabile all’inizio del XX secolo. Alcuni scienziati affermarono: “La televisione? È un’invenzione che non farà molta strada!” Ma a quanto pare, si sbagliavano. Altri dicevano: “Andare sulla Luna? È pura fantascienza!” Eppure ci siamo andati, ed anzi, tra poco andremo anche su Marte! Questo ci dimostra che non dobbiamo mai pensare una cosa impossibile solo perché ci sembra irrealizzabile. Oggi magari lo è davvero, ma tra cent’anni… Chissà che ci sarà tra cent’anni! Probabilmente useremo il teletrasporto per andare al mare in estate! Oggi tale cosa ci sembra fantascienza, ma l’esperienza ci ha insegnato che la fantascienza, a volte, anticipa la realtà. In tal senso lo scrittore Julies Verne viene considerato quasi un profeta. Ma arriviamo al dunque. Pochi giorni fa ho letto su internet una notizia che, devo dire, mi ha commosso. Era intitolata: “Inventata la Macchina del Tempo, la fantasia diventa realtà”.

Non riuscivo a credere ai miei occhi. Andai subito a verificare la notizia su altri motori di ricerca e anche questi ne parlavano. Non era uno scherzo. Era vero.

La notizia si riferiva agli esperimenti dello scienziato russo Vadim Chernobrov, ingegnere astronautico che affermava di aver compiuto esperimenti con cavie animali dall’esito positivo. In pratica, Chernobrov è riuscito a spedire nel futuro di circa due minuti un topolino e a riportarlo indietro. L’esperimento si è svolto così:

1- Chernobrov ha spedito nel futuro di due minuti, un topolino, mettiamo il caso alle 8.00 am.

2- Lo scienziato, alle 8.01, si è visto ritornare indietro il topolino con un nastrino rosso legato al collo.

3- Ore 8.02: Compare dal nulla un topolino (ce n’è già uno nella gabbietta). Lo scienziato gli lega al collo un nastrino rosso e lo rimanda indietro nel passato, all’ora 8.01.

L’esperimento, in tal modo, è riuscito. Dalle ore 8.00 alle ore 8.01, non era presente nessun topolino. Mentre, per un breve periodo dalle ore 8.02, lo scienziato è in possesso di due topolini, ma uno lo rimanda nel passato di quasi un minuto. E cosa sarebbe successo se alle 8.02, comparso dal nulla il topolino, lo scienziato avesse deciso di non rispedirlo più nel passato ma di tenerselo? Se nella sua mente fosse stata forte tale convinzione, probabilmente, alle 8.01 non avrebbe visto nessun topolino ritornare indietro col nastrino rosso. Come funziona questa macchina del tempo? Ancora esattamente non si sa, perché l’invenzione è ancora in lavorazione, ma si basa sull’elettromagnetismo.

Si tratta di una capsula dalla forme di un uovo intorno a cui ruotano degli elettromagneti molto potenti, capaci di creare una specie di ponte spazio-temporale. Probabilmente, in base alla velocità ed alla potenza di questi, lo scienziato può “governare il Tempo” all’interno della capsula. Chernobrov sarebbe tanto sicuro della propria invenzione da aver già prescelto il primo crononauta della storia. Ivan Konov, un giovane programmatore di Computer che a detta Chernobrov è in eccellente forma fisica e con una psiche estremamente forte. "Se mai gli capitasse di vedere la fine del mondo - dice Vadim - avrebbe abbastanza sangue freddo per raccontarlo". E di sangue freddo, di sicuro, ne dovrà avere a volontà, anche perché, come già detto in precedenza, se gli dovesse capitare di cambiare il passato, automaticamente si ritroverebbe in un altro universo parallelo, dal quale non potrebbe più ritornare indietro. Se si trovasse l' 11 Settembre 2001 a New York, e gli venisse in mente di far evacuare le due Twin Towers, probabilmente diventerebbe un eroe di livello mondiale, ma non potrebbe più ritornare nel suo futuro. Partirebbe da quel tempo per un futuro che non è il suo, per un futuro in cui non ci sono mai state vittime dell’attentato alle torri. Magari rivedrebbe il suo amico Chernobrov, ma sarebbe il Chernobrov di quell’universo, mentre quello del suo universo, non lo rivedrebbe mai più. E probabilmente, in quell’universo, potrebbe trovare un secondo Konov, o un Konov potrebbe anche non essere mai esistito. Un vero incubo da cui non potrebbe più ritornare indietro.

Giorgio Pastore

Ultime novità (marzo 2006):

Viaggiare nel tempo? Possibile! Il viaggio nel tempo è possibile e senza paradossi. Almeno secondo quanto affermano due fisici, Daniel Greenberger della City University di New York e Karl Svozil della Vienna University of Technology, sul sito arxiv.org. Secondo questi due ricercatori, le leggi della fisica quantistica renderebbero i paradossi di fatto impossibili.
(...)
Alcune soluzioni delle equazioni di Einstein riguardanti la teoria della relatività generale sembrano indicare che in qualche situazione lo spazio-tempo si curva su se stesso, permettendo a possibili crono-viaggiatori di ritornare nel passato e magari di incontrare se stessi. I due ricercatori pensano comunque che ciò possa accadere senza alterare gli eventi ormai trascorsi.

fonti: "Viaggiando" - Anno I, n° 2 - Ottobre 2005
www.arxiv.org http://www.croponline.org/macchinadeltempo.htm