giovedì 13 dicembre 2007

L'IPOTETICO CONTINETE DI LEMURIA


E oggi continuiamo a parlare dei gradi continenti perduti...LEMURIA


Lemuria è il nome di un ipotetico continente scomparso, che si suppone si trovasse nell'Oceano Indiano o in quello Pacifico. Le teorie su Lemuria, necessarie per le teorie della biogeografia del XIX secolo, sono divenute superflue in seguito alla scoperta ed alla comprensione della tettonica a zolle.
Sebbene Lemuria sia scomparsa dal regno della scienza, essa è sopravvissuta grazie agli scrittori dell'occulto. I racconti su Lemuria differiscono in base alle necessità di contestualizzazione degli autori. Quasi tutti condividono, però, l'elemento cataclismatico che avrebbe fatto affondare l'antico continente.


Sebbene i lemuri viventi oggi si trovino solo in Madagascar e nelle isole vicine, la scoperta di famiglie di lemuri estinte dal Pakistan alla Malesia ha ispirato il nome Lemuria, coniato nel 1864 dal geologo Philip Sclater nell'articolo The Mammals of Madagascar uscito sul The Quarterly Journal of Science. Confuso dalla presenza dei lemuri sia in Madagascar che in India e dalla loro assenza in Africa e nel Medioriente, Sclater propose che il Madagascar e l'India fossero state un tempo parte di un continente più grande, chiamato Lemuria proprio dal nome dei lemuri.



Prima della teoria della deriva dei continenti, gli scienziati postulavano frequentemente teorie su continenti sommersi per spiegare l'esistenza di animali terrestri appartenenti ad una medesima specie ma separati da barriere geografiche insormontabili.


Poiché la teoria di Lemuria guadagnò una certa importanza, cominciò ad apparire nel lavoro di altri scienziati quali Ernst Haeckel, un tassonomista tedesco che propose Lemuria come la spiegazione all' “anello mancante”. I fossili di questo non si sarebbero potuti trovare perché sepolti in fondo al mare.
La teoria di Lemuria scomparve con l'apparire della teoria della tettonica a placche.


Quindi come vediamo il continente lemuriano probabilmente non è mai esistito...ma molti altri contintenti e isole ci aspettano


lunedì 10 dicembre 2007

LE ISOLE PERDUTE: ATLANTIDE IL GRANDE IMPERO


In questo periodo ci occuperemo delle varie isole perdute. Per iniziare, partiamo dal grande mito dell'isola di Atlantide.


"Innanzi a quella foce stretta che si chiama colonne d'Ercole, c'era un isola. E quest'isola era più grande della Libia e dell'Asia insieme, e da essa si poteva passare ad altre isole e da queste alla terraferma di fronte. [..] In tempi posteriori [..], essendo succeduti terremoti e cataclismi straordinari, nel volgere di un giorno e di una brutta notte [..] tutto in massa si sprofondò sotto terra, e l'isola Atlantide similmente ingoiata dal mare scomparve".
Platone, "Timeo"

Atlantide, il cui nome deriva da Atlante, il mitico gigante che reggeva il Mondo sulle spalle e che governava l'oceano, era un ipotetico grandissimo continente sprofondato, migliaia e migliaia di anni fa, al di là delle colonne d'Ercole, nelle acque dell'attuale Oceano Atlantico.


La scienza ufficiale dichiara che non c'è alcuna prova che sia esistito un continente oltre lo stretto di Gibilterra. Ma la geologia e la paleontologia, studiando la somiglianza tra le razze animali e la flora del nuovo e dell'antico mondo, hanno ipotizzato che tra il Cambrico e il Cretacico fosse emerso nell'Oceano Atlantico un continente intermedio, servito da ponte naturale. Esso occupava la zona corrispondente oggi alla Groenlandia, all'Islanda, alle Azzorre, alle Canarie e a Madeira, in parte considerate, da alcuni ricercatori, come le cime delle montagne della sommersa Atlantide. Altre prove a favore dell'esistenza di Atlantide sono di carattere puramente indiziario: esistono, per esempio, manufatti non inquadrabili come prodotti di civiltà note; vi sono poi i racconti di Platone e c'è, inoltre, una vasta tradizione a proposito di una biblica catastrofe avvenuta in tempi remoti: il diluvio universale. Più recentemente, nel 1898 una nave, nel tentativo di recuperare un cavo che si era spezzato a nord delle Azzorre, portò in superficie frammenti di una lava vetrosa che si forma esclusivamente sopra il livello delle acque e in presenza dell' atmosfera: da qui un'ulteriore conferma all'ipotesi di immensi inabissamenti di isole e forse di interi continenti.

Ammessa (e non concessa) l'esistenza di Atlantide, la sua distruzione potrebbe essere avvenuta intorno a 10.000 anni fa e sarebbe stata determinata da un'immane catastrofe, come un'eruzione vulcanica o la caduta di un asteroide.

Alcuni studiosi di Atlantide pensano che questo continente abbia subito diversi cataclismi (forse quattro) che abbiano fatto inabissare alcune parti dell'isola in diversi periodi. Il primo cataclisma sarebbe avvenuto circa 800.000 anni fa, determinato dal rovesciamento dei poli: esso avrebbe cominciato ad attaccare l'ossatura terrosa di Atlantide che successivamente sarebbe stata spazzata via dalle masse d'acqua provenienti dal nord. Il secondo Cataclisma probabilmente di origine vulcanica, sarebbe avvenuto circa 200.000 anni fa. Il terzo cataclisma, causato all'azione vulcanica, sarebbe avvenuto 80.000 anni fa e avrebbe ridotto Atlantide a due isole: Routo e Daitya. Infine il quarto e ultimo cataclisma avrebbe avuto luogo nell'anno 9.564 a.C., quando stavano sciogliendosi i ghiacci dell'ultima glaciazione e quando Atlantide era già ridotta solo ad un'isola: Poseidone. Essa fu inghiottita e disparve per sempre dalla terra.

Quanto ci sia di vero, e quanto sia completamente frutto della fantasia, nel mito di Atlantide, forse a nessuno sarà mai dato dirlo... Ma la ricerca delle vicende di questa misteriosa terra e della sua progredita civiltà, affascinano ancor oggi e spingono ad intraprendere indagini e studi sempre nuovi.

Nei prossimi post parlerò dei moltissimi miti delle tantissime isole perdute! A presto e non dimenticatevi mai di questo sito dedicato ai giovani che vogliono imparare tantissime cose sui misteri che circondano la Terra.

fonte:
http://www.geologi.it/mem/geomar/atlantide.htm

sabato 8 dicembre 2007

CAMERON, IL BAMBINO CHE VISSE DUE VOLTE


Cameron Macaulay vive nei pressi di Glasgow, in Scozia, e dall'eta' di due anni racconta una vita trascorsa nela remota isola scozzese di Barra. L'isola esiste ma lui non c'e' mai stato, eppure descrive cose che diversamente non potrebbe aver mai saputo o visto. Sembrerebbe una storia di millantata reincarnazione come tante altre nel mondo, ma il caso e' stato studiato a lungo dallo psichiatra Jim Tucker, direttore di un apposito dipartimento presso l'Universita' della Virginia, e non si spiega.


Sul caso di Cameron, davvero incredibile, vi riporto l'articolo scritto nel luglio scorso da Giulia Viola su La Stampa di Torino:


All'asilo disegnava una casa bianca, davanti al mare; a sua madre chiedeva che fine avesse fatto il cane maculato e la macchina nera. Eppure Cameron Macaulay, classe 2001, vive a Clydebank, vicino a Glasgow, dalla finestra della sua stanza vede i tetti di mattoni rossi e, soprattutto, nessun cane maculato è mai circolato per casa, tanto meno una macchina nera è mai stata parcheggiata in garage.


Lontani chilometri dalla terra dell'Induismo e del Buddhismo, la vicenda dello scozzese reincarnato, è già diventata un documentario per la Tv. Certo non ha nulla a che vedere con il misticismo di Osel Hita Torres, il bambino spagnolo ritenuto la reincarnazione di un Lama, che fu accompagnato dal padre tra i monaci buddhisti tibetani nelle montagne del Buthan, e che ispirò il «Piccolo Buddha» di Bertolucci. Eppure è destinata a restare negli annali delle reincarnazioni post-moderne. D'altronde, se lo stesso Osel ora vive a Ibiza e per il compleanno ha chiesto una moto nuova, il Dalai Lama in persona ha spiazzato il mondo l'estate scorsa proponendo di cercare il successore tra la comunità monastica in esilio. Altro che tra i reincarnati. Ritornando in Scozia, la storia di Cameron, il bambino con il caschetto biondo e gli occhi azzurri inizia nel 2003. «Aveva tre anni - spiega la madre, Norma - quando si mise a raccontarmi le storie dei suoi compagni di Barra, un'isola a 300 chilometri di distanza». E non era che l'inizio. «Parlava dei suoi fratelli, dei capelli lunghi e castani di sua madre che gli leggeva un grande libro su Dio e di come suo padre, un certo Shane Robertson, fosse morto investito sulle strisce pedonali. Ero sconvolta». Norma ha i capelli rossi, non è religiosa, è una mamma single, e può contare solo su Martin, il fratello maggiore di un anno di Cameron.


Il tempo passa, il bambino cresce e la sua fantasia si colora di dettagli. «Non devi temere la morte - diceva alla madre - perché si ritorna: mi chiamavo Cameron anche prima». Dopo la filosofia si dedica alla rassegna della vita quotidiana. «Iniziò a lamentarsi perché nell'altra casa aveva tre bagni, mentre noi ne abbiamo solo uno». E poi perché «nell'altra vita trascorreva i pomeriggi giocando sulla scogliera dietro casa e perché con l'altra famiglia viaggiava molto, mentre noi non siamo mai usciti dalla Scozia». La mamma, i parenti e le maestre resistono fino al sesto compleanno, quando Cameron inizia a piangere perché, diceva, «gli mancava la sua famiglia di Barra». E, soprattutto, quando Norma scopre che una casa di produzione cinematografica è alla ricerca di storie di reincarnati.


È lì che la mamma 42enne decide di fare le valige e di portarlo a Cockleshell Bay, nell'Isola di Barra. Con al seguito una telecamera e Jim Tucker, il direttore della clinica di psichiatria infantile alla Virginia University, esperto in reincarnazioni. «Dopo qualche giro abbiamo trovato la casa bianca, sul mare, con i famosi 3 bagni». A quel punto anche lo psicologo ha avuto un sobbalzo. «Nel 70% dei casi - spiega Tucker - i bambini ricordano morti avvenute in circostanze non naturali, incidenti o episodi traumatici». Occasioni in cui, secondo l'esperto, memoria ed emozioni sopravvivono. «La morte improvvisa del padre è stato un trauma per Cameron - commenta Tucker -. E questo suggerisce che la sua coscienza non è un prodotto del cervello, ma piuttosto un'entità distinta, capace di sopravvivere anche dopo la morte del corpo».


Scetticismo a parte, l'effetto sorpresa nel documentario è stato garantito. «Cameron era raggiante - racconta la madre -. Trovò l'entrata segreta della casa che tante volte aveva disegnato e mi disse quanto fosse ansioso di presentarmi alla sua famiglia». Membri di cui, però, non si trova traccia. La casa era abbandonata e all'anagrafe non è stato trovato nessun Shane Robertson. Si è risaliti a un certo Robertson, vissuto nella casa bianca tempo addietro e poi trasferitosi a Stirling. «Cameron guardò le foto di famiglia e riconobbe il cane maculato e la grande macchina nera di cui tanto aveva parlato». Certo non si è messo a parlare in perfetto dialetto Danzhou come fece nel 1979 Tang Jiangshan, bambino cinese della provincia di Hainan, che a soli 3 anni disse alla madre di chiamarsi Chen Mingdao, di essere figlio di Sandie, di abitare a 160 chilometri di distanza e di essere stato ucciso durante la Rivoluzione Culturale Cinese da un colpo di pistola. Compiuti i 6 anni i genitori lo portarono nel villaggio dei racconti e senza batter ciglio, Tang entrò nella casa del padre, riconobbe le sorelle, la fidanzata e iniziò a conversare come se fosse sempre vissuto lì.


Cameron si è accontentato di aver visto la casa sul mare con un'entrata segreta e alcune foto di un cane maculato e di una macchina nera. Risolto il mistero, si è rilassato ed è tornato a Clydebank insieme alle telecamere della troupe. Lo psicologo, invece, è volato alla clinica in Virginia con una storia in più da analizzare: «Da quando abbiamo aperto il sito - dice - sono più di 100 i casi simili a quello di Cameron».


Questo è uno dei tanti casi straordinari che avvengono sul nostro pianeta. Ma ce ne sono molti altri:


Non molto tempo fa trovai un sito dove c'era una signora di nome Maria Pia, che sosteneva di essere vissuta al tempo dell'antico Egitto. Quando per la prima volta si è recata in Egitto è scoppiata in lacrime senza alcun motivo, e poco dopo apparve un signore che le guardò la mano e le disse: "Tu sei stata una grande regina,hai fatto parte di una dinastia appartenente a Tutankamon"


Certo è difficile crederci ma sicuramente non è l'ultimo caso!


Infatti conosco un vecchio libro documentario di un certo Stevenson che nella prima metà del '900 fece delle ricerche in India e riportò una serie di casi sconvolgenti: "Ricordo la vicenda di una ragazza che raccontava di avere vissuto un'altra vita e di essere morta a causa della puntura di un ragno. Anche lei si ricordava del nome del suo villaggio e ricordava di avere due figli. L'autore giornalista la condusse in questo villaggio e lei andò con sicurezza verso la sua antica casa e incontrò i due figli, ormai adulti, li riconobbe chiamandoli per nome."


Tutto sommato queste storie risultano molto interessanti.

giovedì 6 dicembre 2007

IL MONDO ATTORNO AGLI ALIENI



















Gli ufo, i cerchi di grano, la teoria sull'ipnosi regressiva, ce ne parla Corrado Malanga ricercatore e docente del Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale e Membro della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali presso l'Università degli Studi di Pisa: " Le persone vengono da me, e mi raccontato le loro esperienze con gli alieni"



Quando si è avvicinato per la prima volta al mondo degli Alieni?



Tutto nacque quando avevo quindi anni. Lessi dei libri sull' argomento, al tempo andavano di moda, mi sembrava importante l'esistenza degli alieni, perché se esistevano erano sicuramente molto più bravi di noi e quindi perché scomodare la scienza per capire i problemi, era più logico chiederlo a loro, e questo mi incuriosiva molto. Poi in realtà mi resi conto che le cose stavano in maniera diversa, e fu allora "un covo di spie". Si, spie nel vero senso della parola, il consiglio direttivo era, ed era tutt'ora legato ai principali servizi segreti del nostro e di altri paesi. A un certo punto ho dovuto fare una scelta e uscire dal centro, così ho potuto fare delle ricerche che all'interno del centro mi si impedivano. Al solito tempo facevo chimica, e studiavo il metodo Galileiano, dove si studia un problema e se ne trae una legge il tutto che sia riproducibile. A questo punto incominciai a studiare il fenomeno degli alieni dal punto di vista scientifico. Proposi di utilizzare delle tecniche per l'analisi, analisi chimiche, ero chimico e cercavo di studiare il problema da chimico. Sono passati circa 20 anni. Ho raccolto dei dati che potevano dimostrare l'esistenza del problema ufologico, ma ogni volta che prendevamo i dati e li portavamo a lo scienziato di turno diceva sempre: avete sbagliato i dati, non siete stati capaci di prenderli, le apparecchiature erano rotte, non è vero niente, vi siete inventare tutto. E questo capitava ogni volta. Mi ci sono voluti 20 anni per capire che la scienza non voleva prendere atto dell'esistenza degli Ufo. A quel punto cambiai prospettiva e decisi di non avvisare la scienza, o chi comandava in politica, perché non è possibile far capire un problema a chi non vuole sentire o a chi non è preparato, decisi allora decisi di avvisare l'opinione pubblica, la gente, tramite i giornali, anche se non sono io a cercarli ma io mi sento in dovere di avvertire e se qualcuno vuole sapere qualcosa io ho il dovere rispondere, ecco la cosa è nata così.



Ma scusi, qui nasce una dicotomia, nel senso che lei fa parte di un'università come mai gli altri colleghi non dicono nulla? Come mai la politica non dice nulla?



Eh! Semplicemente perché con gli UFO non ci si mangia. Lo sà che ci sono state 12 interpellanze parlamentari sul problema degli Ufo nelle ultime legislature? Ma gli Ufo non portano denaro, non portano ricchezza ne potere.



Lei riesce a far rivivere alle persone che hanno avuto contatti con alieni i momenti del rapimento, con un tecnica bene precisa l'ipnosi regressiva, ce ne può parlare?



Tutto ha inizio quando si studia il problema degli alieni non più dal punto di vista delle misure, per esempio quanta radioattività c'era nel terreno, l'analisi dei filmati degli alieni ecc, ma si affronta il problema degli Ufo andando a guardare dentro la testa dei testimoni per vedere se questi dicevano la verità o no . Così, mi sono analizzato circa 900 casi tutti con ipnosi regressiva e programmazione neurolinguistica tecniche usate per entrare dentro la testa delle persone. Cosa vuol dire ipnotizzare una persona, vuol dire fargli funzionare quelle zone del cervello che di solito usa di meno di più. Le persone che hanno avuto incontri con gli alieni, ricordano vagamente cosa gli è capitato, perché il ricordo gli è stato meccanicamente cancellato, così io divido la testa del paziente in conscio, subconscio ed inconscio. Il cosciente è il tatto, l'olfatto, le informazioni di ingresso, il subconscio fa la parte del mediatore che risiede nel lobo sinistro del cervello e che mi da le spiegazioni più o meno coerenti a quello che sto vedendo. Infine l'inconscio è come una macchina che dice solo si/no acceso/ spento, quando io vedo un fenomeno e poi lo dimentico, lo dimentica il mio subconscio ma non lo dimentica mai, l'inconscio dice sempre quello che a visto sempre e la realtà non viene distorta, nell'inconscio l'informazione è come se venisse salvata. Allora è nell' inconscio che bisogna ricercare le nostre informazioni di queste persone che hanno vissuto un incontro ravvicinato del terzo tipo.



Quindi ipnotizzare una persona, non reca alcun danno alla persona stessa?



Assolutamente no . L'ipnosi fa solo lavorare il cervello, quella parte di cervello che teniamo fermo, ma che è ben vivo e registra tutte le informazioni. È una tecnica che va a studiare le onde Alfa , beta, gamma del nostro cervello, dietro a tutto questo non c'è magia ma scienza. Nulla si può inventare ne tanto meno possiamo modificare le informazioni registrare dal cervello.



Che tipo di persone si rivolgono a lei e perché?



Vengono persone che credono di avere un problema di questo tipo, di avere avuto un esperienza con gli alieni, ma non ne sono sicuri. Vengono da me perché è l'inconscio che gli mette l'idea di parlare con qualcuno, sono delle sensazioni che l'inconscio manda alla persona. Che tipo di persone vengono? Di tutti i generi, uomini, donne,anziani, giovani, professori, avvocati, operai, analfabeti, di tutte le regioni. Sono persone che sospettano che i loro malesseri psicologici potrebbero essere dovuti a qualche problema inconscio irrisolto la cui natura potrebbe essere aliena. 80% della gente che si è rivolta a noi presenta questi sintomi e molto spesso hanno d'avvero avuto un'incontro con alieni. Questo non vuol dire che tutta la gente in Italia è stata rapita dagli alieni , ma comunque la percentuale non è possibile trascurarla.



Ci può raccontare una storia di una persona che ha avuto una esperienza con alieni?



Certo ne potrei raccontare moltissime. Esempio un paziente è venuto da me e ha raccontato di trovarsi al letto e a un certo punto il muro della camera diventa trasparente, da esso appaiono tre o quattro omini piccoli alti 1metro circa con tre dita e una grossa testa nera. La persona non si può muovere nonostante i tentativi, rimane paralizzata al letto può muovere solo gli occhi. Poi ha proseguito nel racconto dicendomi che si è sentito staccare dal letto, è passato attraverso il muro trasparente ed stato trasportato, risucchiato dentro un grande oblò gigante. Dentro questo oblò c'è una stanza circolare con delle apparecchiature e un lettino, chi racconta dice di essere stato posto sul lettino e di essere stato operato. Mi racconta che gli è stata impiantata una pallina di 2 millimetri e mezzo di diametro dalla parte della narice destra che si va a piantare nella ghiandole pineale. Naturalmente abbiamo fatto degli accertamenti in merito risonanze ecc. e il paziente aveva davvero quella pallina nella ghiandola pineale e i medici non si sono spiegati il perché? E cosa davvero fosse. E la maggior parte delle persone che ho analizzato mi narrano le solite cose. E voglio aggiungere una cosa importante, le persone tra di loro non si conoscono, non sono mai venuti in contatto questo lo facciamo per evitare lo scambio di informazioni. Appena ho analizzato tutti i dati allora li renderò noti.



Sicuramente è 1 caso molto affascinante, ma purtroppo molta gente considera questo ricercatore un "imbroglione".

In qualsiasi caso, purtroppo, nessun dato è stato reso noto.


fonte:http://mysterium.blogosfere.it/

martedì 4 dicembre 2007

22/12/2012 LA FINE DEL MONDO


Sabato 22 Dicembre 2012, fine del mondo?


Ormai nel mondo del web gira una specie di febbre che addita questa data, non tanto lontana per la verità, per la catastrofe prossima ventura. Ma su quali basi si portano avanti questo tipo di supposizioni ? A dir la verità qui qualche dato reale c'è, e deriva dalla conoscenza scientifica che oggi possediamo del calendario delle popolazioni della civiltà Maya.


Andiamo con ordine: come è possibile verificare (fonte wikipedia) tra quelle popolazioni non si usava computare gli anni nel modo in cui noi lo facciamo oggi. Fra l'altro gli 'anni', cioè meglio i cicli annuali erano di due tipi: il ciclo Tzolkin (che durava 260 giorni) e il ciclo Haab (che durava 365 giorni). Ma gli anni poi, non si contavano accumulandoli uno sull'altro. 1,2,3 ecc. Si utilizzava invece il Lungo computo: una numerazione progressiva dei giorni in un sistema di numerazione posizionale misto in base 13, 18 e 20 molto complicato.


Precisamente si trattava di un numero di cinque "cifre": la prima (quella delle "unità") in base 20, la seconda (le "decine") in base 18, la terza e la quarta di nuovo in base 20, la quinta in base 13. Queste "cifre" si scrivono da sinistra a destra, come per i numeri arabi (quelli che usiamo normalmente); nella notazione moderna, si scrivono i numeri corrispondenti separati da punti, ad esempio 12.19.13.7.19 (corrispondente al 5 luglio 2006).


Il ciclo completo del Lungo computo era quindi di 13*20*20*18*20 = 1872000 giorni (circa 5125 anni), ed era multiplo del ciclo Tzolkin di 260 giorni. Le prime quattro cifre si contavano a partire da 0 (quindi la seconda andava da 0 a 17, le altre da 0 a 19), la quinta invece andava da 1 a 13. Il primo giorno era il 13.0.0.0.0 (4 Ahau nel ciclo Tzolkin).


I periodi dopo i quali si ripeteva ciascuna cifra avevano i seguenti nomi:


  1. 20 giorni (prima cifra): uinal

  2. 360 giorni (seconda cifra, 18*20 = 360): tun

  3. 7200 giorni (terza cifra, 20*360 = 7200): k'tun

  4. 144000 giorni (quarta cifra, 20*7200 = 144000): b'ak'tun

  5. la quinta cifra si ripete dopo il ciclo completo di 1872000 giorni (13*144000 = 1872000).

Secondo i maya, ciascun ciclo del Lungo computo corrisponde ad un'era del mondo; il passaggio da un'era all'altra è segnato da catastrofi e distruzioni. Il ciclo attualmente in corso è iniziato il 6 settembre del 3114 avanti Cristo ed è molto vicino al termine: il nuovo ciclo inizierà appunto il 22 dicembre del 2012.
Sabato 21 dicembre sarà dunque l'ultimo giorno del vecchio ciclo.


questo è quello che si trova sul web. Ma non dobbiamo pensare che il 22/12/2012 sia perforza un giorno di catastrofi, anzi potrebbe essere una rinascita.


Infatti il nostro ciclo che sta per finire è iniziato nel 3114 a.C. e in quell'anno non mi sembra che la storia riporti grandi catastrofi.


Ricordiamoci ke circa nel 3000 a.C. è comparsa la prima grande civiltà secondo la nostra storia, cioè quella dei sumeri. Quindi il 22 dicembre 2012 forse potrà anche essere un nuovo inizio che porterà cambiamenti nella società dell'uomo o nel suo modo di pensare e non, come viene riportato da molti siti, un giorno di catastrofi o addirittura il giorno della fine della terra!


pensateci...


fonti: http://mysterium.blogosfere.it/2007/10/2012-la-fine-del-mondo-la-profezia-sulla-fine-della-civilta.html

domenica 2 dicembre 2007

IL FAMOSO JOHN TITOR



E proprio nel primo vero post parlerò del famoso John Titor.


ECCO LA SUA STORIA:


Il 2 novembre del 2000, sul forum del sito www.timetravelinstitute.com è apparso questo messaggio: "Salve, sono un viaggiatore nel tempo. Provengo dall'anno 2036, sto tornando a casa dopo aver recuperato un computer IBM 5100 dall'anno 1975". Firmato: Timetravel_0.Ovviamente, i frequentatori del forum debbono aver sorriso nel leggere queste poche righe. In seguito però Timetravel si è presentato col suo vero nome John Titor, fornendo ulteriori dettagli della sua storia.



Nel leggere quanto costui asseriva, molti utenti del forum si sono incuriositi e hanno cominciato col porgli un'infinità di domande provocatorie, curiose e incalzanti sul futuro del nostro Pianeta. E nonostante le sue risposte su eventi sportivi siano state evasive e sfuggenti, sugli scenari politici planetari risultarono essere, invece, precise e dettagliate, tanto da affascinare buona parte degli internauti.



Ma chi è John Titor?
Questo viaggiatore del tempo è nato a Tampa in Florida nel 1998 e nel 2036, anno in cui è entrato in azione, è un soldato al servizio del Governo, che lo invierà in missione indietro nel tempo nell'anno 1975 per recuperare un modello funzionante d'un vecchio computer portatile sparito da decenni, l'IBM 5100 che conteneva un gran segreto: poteva tradurre tra loro i linguaggi informatici Unix, Apl e Basic. Riporto da Focus. Un requisito fondamentale, perchè nel 2038 è previsto un bug dei computer basati sul sistema operativo Unix (è vero:se non si interviene, riporterebbe come data il 1901).



Ma con quale mezzo John Titor ha viaggiato nel tempo?
Anche se è difficile credere, sembra che abbia usato una “Gravity distorsion time displacement unit” cioè una macchina de tempo modello C204, che la General Electric costruirà soltanto nel 2034. La "Gravity distortion time displacement unit" potrà viaggiare avanti e indietro nel tempo fino a 60 anni, soglia oltre la quale diventa imprecisa e pericolosa.



La macchina, nel caso di John Titor, era stata installata nel baule di una Corvette Cabriolet del 1966, per potersi meglio mimetizzare nel traffico del 1975. Ma perchè dopo aver prelevato il computer, anzichè tornare nel 2036 John Titor ha fatto una sosta nella nostra epoca?



Ricordate il Millenium Bug del 2000?
Quello è uno dei motivi, anzi chi ha seguito più da vicino questa curiosa vicenda, afferma che sia stato proprio Titor a sventare il disastro informatico nel passaggio di data dal primo al secondo millenio. E in quel periodo (all'età di due anni) aveva assistito a questo passaggio epocale, dimorando in casa dei suoi genitori in Florida.



A distanza di 5 anni dalla partenza di John Titor la sua fama è ancora notevole. Secondo il suo racconto, che per ben 4 mesi ha trattato nel forum con lunghe discussioni sul futuro, la teologia, la fisica e che lo hanno portato ad interagire con centinaia di utenti curiosi "viaggiando a ritroso nel Tempo, non si percorre la propria linea temporale come se fosse il binario di un treno, ma si sconfina inevitabilmente in un'altra (un'altra dimensione) che è tanto più simile alla propria quanto più è ridotta l'entità del viaggio". Per Einstein, chi viaggia a velocità prossime a quella della luce (300mila km/sec.) può arrivare nel futuro con i "wormhole" (ipotetici tunnel) da un punto all'altro del cosmo, ci si può muovere anche nel passato.



Nel forum, qualcuno chiede a John Titor perchè è stato scelto proprio lui per questa missione nel passato. Ed egli, pare abbia risposto candidamente che, pur essendoci ben altri sette viaggiatori temporali, è stato scelto lui, probabilmente per il legame di parentela che lo lega (legava, legherà…) con qualcuno di molto importante nello sviluppo dell'IBM 5100. Nel 1975, John ha avuto modo di incontrare suo nonno, al quale si è rivelato per quello che era. Completata la missione, il viaggiatore dello spazio ha deciso di fare una capatina nel 2000: questo sia per far visita alla sua famiglia (ed al sé stesso bambino), sia per assistere, come già detto, agli effetti del Millennium Bug. In quell'occasione John rivela la propria identità anche ai suoi genitori, che lo accolsero "con sollievo e paura". I racconti di Titor sul futuro del pianeta sono catastrofici: esplosioni atomiche oscureranno il sole in una sorta d'inverno nucleare, l'acqua sarà contaminata e i sopravvissuti si trasferiranno nelle campagne.



La società del consumismo sarà cancellata e per sopravvivere i nostri posteri dovranno collaborare. Buona parte del cibo sarà prodotto da ogni collettività nei terreni non contaminati dalle radiazioni. L'aspettativa di vita scenderà a 60 anni, l'assistenza sanitaria sarà disastrata, i medici si preoccuperanno di curare soprattutto ferite e fratture e di far nascere i bambini. Chi si ammalerà gravemente sarà spacciato. Tuttavia, in questo desolante panorama il progresso tecnologico non si fermerà Anche se spariranno le grandi compagnie informatiche, Internet sopravviverà e diventerà l'unico strumento di comunicazione ed intrattenimento. Non ci saranno più cinema e la televisione non sarà più trasmessa via etere.



Per quanto riguarda i trasporti, un sistema di treni superveloci collegherà le grandi città. E pur se esisteranno ancora strade e automobili, si tornerà ai cavalli e alle biciclette. Poi, scoppierà una catastrofica terza guerra mondiale (o Prima guerra termonucleare). Ad innescare la miccia del devastante conflitto, sarà una guerra civile che scoppia negli USA tra il 2004 e il 2006. Tutto questo poichè il governo voleva aumentare il controllo statale a scapito dei diritti civili degli abitanti, i quali sceglieranno di trasferirsi nelle campagne formando milizie civili spontanee contrapposte al Governo e scatenando un conflitto con le città. Tuttavia, su questo evento, visto che è un periodo di tempo che abbiamo già vissuto, le profezie del Nostradamus spaziale non corrispondono alla realtà, anche se c'è chi vede un accostamento con il Patriot Act
del 2003, la legge che riduce la libertà civile degli americani per far fronte al terrorismo. Inoltre, non fa alcun cenno sull'attentato terroristico alle Twin towers, da cui, forse è più ipotizzabile come fonte scatenante del futuro conflitto nucleare. La situazione diventerà drammatica quando la Federazione Russa, approfittando del tumulto
generale, per "rimettere in ordine le cose", bombarderà Europa (in risposta allo schierarsi di un massiccio esercito europeo in Germania), Australia, Cina e Stati Uniti, soprattutto le grandi città, i veri epicentri della guerra civile. La guerra, dice Titor, sarà condotta utilizzando armi nucleari e di distruzione di massa. In Estremo Oriente, invece, la Cina, sfruttando l'instabilità politica mondiale, "annetterà forzatamente" Corea, Taiwan e Giappone; soltanto l'Australia riuscirà a fermare l'espansione gialla. La Terza Guerra Mondiale causerà 3 miliardi di morti. Titor non dice precisamente, per motivi "etici", quando il bombardamento avrà inizio: tuttavia, si lascia sfuggire la data del 12 marzo 2015, ore 3.45, ora di Washington DC.



Tuttavia, al di là dei plausibili scetticismi, Titor sembra abbia previsto il conflitto irakeno e il mancato ritrovamento delle armi di distruzione di massa. Ha anche accennato agli studi del Cern, il famoso laboratorio internazionale di Fisica, il quale avrebbe gettato le basi per i viaggi temporali. John Titor racconta che entro 18 mesi circa il CERN intraprenderà a Ginevra alcuni studi sui campi elettromagnetici e gravitazionali riguardanti anche i buchi neri, esperimenti condotti per valutare la possibilità di velocizzare i trasporti. Durante alcuni di questi esperimenti, disse, gli scienziati creeranno casualmente un piccolo buco nero. Differentemente a quanto si possa immaginare, questo piccolo black hole non assorbirà tutta la materia nelle sue vicinanze (in questo caso l'intero Sistema Solare) ma, al contrario, gli scienziati del CERN utilizzando un campo elettromagnetico (vorrei precisare che presso il Centro c'è il più grande acceleratore di particelle del mondo) riusciranno a contenerne le dimensioni e, col passare del tempo, a creare buchi neri volontariamente e anche di dimensioni più ampie. Così facendo si renderà possibile il viaggio temporale.



Alla fine del 2001, dopo circa un anno da ciò che aveva detto Titor, il CERN confermò ufficialmente la possibilità di creare in maniera artificiale dei mini buchi neri, una delle condizioni necessarie per far funzionare una ipotetica macchina del tempo. Ma oltre ciò, il viggiatore dello spazio, mette in guardia dal morbo della mucca pazza che mieterà migliaia di vittime. Lascia intendere che il prossimo presidente USA sarà una donna (Hillary Clinton o Condoleeza Rice?) e rivela che nella sua epoca noi del mondo attuale siamo considerati un branco di pecore ignoranti, pigre ed egocentriche. Così, dopo alcuni mesi di sosta, nella primavera del 2001, sfruttando un momento fisicamente propizio, John Titor ritorna nel 2036.



Nel 2003 è stato pubblicato un libro intitolato “John Titor: a time traveler's tale” che raccoglie tutti i suoi scritti. L'ha curato una fantomatica “John Titor foundation” dietro cui ci sarebbe la madre (introvabile) di Titor. Il legale della famiglia Larry Haber, sostiene di avere un video con la partenza di Titor ma non l'ha mai pubblicato.


oramai la gente non sa più se credere a questo famoso John Titor oppure no.
sta a voi la scelta.


fonte:
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