Una strana leggenda ci parla di quella che è la preistoria dell’Irlanda: la leggenda dei Tuatha de Danann, una tribù di impavidi guerrieri di oscura origine. Secondo il folklore irlandese di stampo prettamente medioevale, i Tuatha de Danann erano uno dei tanti popoli pre-celtici che invasero l’isola tentando di insediarvisi non senza scontri diretti con altri popoli autoctoni o comunque con popoli che come loro tentavano di andare alla conquista dell’"Isola di Smeraldo" (come veniva chiamata un tempo l'Irlanda, n.d.r.). Parlare di questo popolo è tuttavia un'impresa ardua. Si tratta di un popolo fantasma perché le testimonianze tendono essenzialmente ad essere scarse da un lato e confuse e bizzarre dall’altro. Gli elementi storici sulla loro reale natura tendono a differire da epoca a epoca e da autore ad autore, il che porta ad un'enorme confusione e disorientamento nello stabilire una precisa cronologia con le sue rispettive tappe sociali e storiche. Vi sono diversi manoscritti e diverse fonti che attestano l’esistenza di questo popolo, che oggi giorno può apparire come il sesto popolo preistorico che invase l’isola prima dei Gaeli. Ma secondo altre fonti e leggende, i Tuatha sarebbero stati pari agli dèi e, in quanto tali, adorati dagli stessi Gaeli.
Il segreto o, meglio, la chiave per poter capire chi fossero effettivamente i Tuatha, potrebbe esserci fornita dai monaci irlandesi che durante l’oscura epoca del medioevo, con un'abilità e con una certa dose di pazienza, trascrissero le leggende della preistoria irlandese. Poiché la Chiesa nei primissimi secoli della sua formazione costruiva le sue basi o meglio dire estendeva ovunque il suo potere, l’idea di uomini particolari o comunque l’idea di una paganesimo ancora vivente la spaventava a morte, e gli ignoti dèi divennero semplici barbari a caccia di vergini terre.
Prima di proseguire, ricordiamo che sono numerosissime le culture che sono state cristianizzate o meglio ribattezzate secondo l’ottica cristiana, infatti, quella dell’area anglo-irlandese non costituisce un'eccezione, caso mai è una situazione interessante ai nostri occhi. Ricordiamo a questo punto, secondo un'ottica simbolica, come il cerchio (o "ruota solare"), chiaro simbolo del paganesimo celtico, fu associato a una croce, quando i primi rappresentanti della Chiesa arrivarono in queste terre, o anche di come certi luoghi scozzesi, che secondo le leggende ospitarono razze di giganti, furono rinominati con nomi cattolici o di santi. Ad esempio, i megaliti inglesi furono spruzzati di acqua santa nel 500 d.C. da rappresentanti papali giunti in quel luogo, affiancati da chiese cristiane.
Le vicende reali quindi sono state inevitabilmente camuffate e il vero segreto rimane sepolto sotto le sabbie del tempo. Tuttavia, rifacendoci alla teoria che vuole che i Tuatha de Danann potrebbero essere stati degli dèi piuttosto che dei barbari, possiamo con più facilità scoprire l’enigma di queste genti, ricordando però a chi legge che quanto stiamo per dire è solo un'insieme di ipotesi, poiché non suffragato da prove certe.
Si contano a centinaia i racconti medioevali su questi popoli, che descrivono immense battaglie, con strane armi, condotte contro numerosi popoli altrettanto misteriosi quali i Fomor e i Fir Bolg, o anche numerose ballate medioevali che trattano di storie d’amore, cacce ai misteriosi tesori e avventure di vario genere. Leggendo i passi di questi racconti verrebbe tanto da pensare che si tratti di esseri di altri mondi, infatti, il nome "Danann" deriverebbe da "Danu", che pare sia stata un'antica regina che guidava questi popoli; il termine deriverebbe però a sua volta dalla stella o pianeta Dan, situato nella costellazione di Cassiopea, dal quale, c'informano gli scritti, giunsero i Tuatha de Danan nel 5000 a.C.
Secondo altre fonti, i Tuatha de Dannan portarono da quattro lontane regioni, forse dei pianeti, quattro diversi oggetti magici:
1) Da un certo regno di Finindas, la spada di Nuada che non falliva mai un colpo;
2) Da Gorias, la lancia di Lugh, che rendeva invincibile chi la possedeva;
3) Da Murias, il calderone di Dagda, capace di sfamare un numero illimitato di persona senza mai esaurirsi;
4) Infine, da Falias, la cosiddetta Pietra del Destino, che emetteva un grido assordante, capace di confondere i nemici, se veniva toccata da un giusto re.
Vediamo in queste armi qualcosa di chiaramente soprannaturale: come se fossero armi realizzati da esseri avanzati, genti di altri mondi visti come dèi e tradotti come semplici uomini dai padri della Chiesa (forse ciò è dovuto al fatto che erano realmente simili a uomini); così come vennero visti dagli stessi Celti. Da loro ci giunge un racconto che narra di come questi genti, durante le battaglie, sprigionassero strani fulmini mediante un misterioso “terzo occhio” che avevano sulla fronte (altre fonti dicono che questo occhio fosse posto su di un elmo) o anche di come lanciassero strane luci da sacche poste dietro la schiena (saette denominate shamir). È facile riconoscere in entrambi i casi armi tecnologiche molto avanzate, raggi laser che avrebbero deciso il destino di numerose battaglie. Tuttavia, il terzo occhio di cui si è accennato desta qualche sospetto in più, poiché il famoso "terzo occhio", spesso visto in un triangolo, è anche il simbolo degli Illuminati o, comunque, di alcune società segrete.
Ma allora possiamo pensare che i Tuatha de Danan fossero una razza tanto importante da imporsi sul resto del mondo? Il loro sapere fu tanto prezioso da essere trasmesso agli Atlantidei (ammettendo sempre la loro esistenza) e alle civiltà che seguirono,, come quella degli Egizi e dei Tibetani in particolare (come sappiamo dalla Vita di Lobsang Rampa, precisi iniziati riceverebbero l’apertura del terzo occhio, capace di cose prodigiose), per poi giungere alle società segrete dopo la buia epoca del medioevo.
Possiamo pensare o magari immaginare quindi che il mondo che ruota intorno ai Templari, al Graal, ai Massoni, agli Illuministi e ai Rosacrociani sia una diretta derivazione del sapere di questo misterioso popolo? Un sapere importato direttamente da un altro pianeta, filtrato per le più potenti civiltà del mondo antico e poi conquistato dagli scienziati dell’epoca moderna.
Una prova di quanto diciamo potrebbe essere l’idea che i Massoni, ma anche le numerose schiere di alchimisti, avevano a cuore la magia e la stregoneria egizia, ricca di misteriosi simboli che, si dice, siano stati ereditati da qualche civiltà perduta. Inoltre si dice che i Tuatha de Danan, prima di giungere in Irlanda, poiché i loro antichi padroni, i Figli di Nemer, ne erano stati scacciati, furono istruiti sulle arti dei Druidi, cosa che facilitò loro numerose cose, portando alla vittoria in molte battaglie contro i feroci Fimor (che, si dice, avevano la testa di uccello e provenivano da altri pianeti). Di conseguenza, si dice che i Tuatha de Danann siano connessi alla civiltà che costruì i megaliti nel Regno Unito, d'Irlanda e delle isole limitrofe. I Druidi, secondo la tradizione, furono i costruttori di queste splendide opere litiche; allora capiamo come forse in realtà fu un'unica specie, proveniente da altri mondi, a intervenire in questo grande miracolo d’architettura perduta. Personalmente vedo in questi bei racconti un unico ed enorme puzzle diviso in tanti pezzi, alcuni forse però troppo uguali tra loro. Un'unica specie potrebbe aver lasciato in eredità ad altri popoli simboli e misteriosi miti, una conoscenza vasta e profonda barbaramente dimenticata però nel corso dei secoli.
Infine, un racconto ci dice della fine di questo misterioso popolo nell’ennesimo ma fatale scontro con i Fomor (anche loro descritti come una razza di superuomini dall’aspetto gigantesco e con un terzo occhio sull’elmo capace di lanciare qualcosa di molto simile ai dei fulmini), pare per contendersi non solo l’Irlanda ma anche diverse colonie. Sconfitti, i Tuatha de Danann, stando alla leggenda, si rifugiarono in misteriose caverne sotterrane (pare situate nella contea di Sligo, in Irlanda) e, molto probabilmente, secondo alcuni, si trovano ancora là. Si dice che gni tanto escano, senza farsi notare, aiutando gli uomini. Un'informazione decisamente molto interessante, poiché la contea di Sligo in Irlanda è famosa per gli innumerevoli avvistamenti dei cosiddetti good people, "la buona gente", ovvero, la misteriosa razza di nani/elfi/silfi/fauni conosciuti in alcune contee irlandesi anche come Leprachaum (e presenti soprattutto nelle fiabe e nelle leggende, di cui queste terre sono piene). Volendo trarre un senso, possiamo pensare che i Good People e la specie dei Tuatha de Danann fossero un'unica e identica cosa. Forse nei secoli gli impavidi invasori d’Irlanda subirono tante di quelle mutazioni fisiche (vivendo appunto in caverne prive di luce o comunque prive di qualunque altro elemento necessario, o per via di cambiamenti climatici e stagionali) da diventare esseri dall’aspetto minuto. Perchè poi questo interesse, ora aiutandoci ora confondendoci, per gli uomini? Cosa è veramente successo nella preistoria d’Irlanda? I Tuatha de Danann erano effettivamente esseri di un altro mondo che combatterono guerre con tecnologie avanzate? Conquistarono il mondo donando alle popolazioni un prezioso sapere, rappresentato da un arcano ed enigmatico simbolo come quello dell’occhio onnisciente che tutto vede, iscritto nel triangolo degli Illuminati? Oppure i Tuatha de Danann, così come i folletti e tutti gli esseri citati, sono solo il prodotto della fantasia di scrittori del medioevo irlandese e anglosassone? Probabilmente non sapremo mai cosa celano questi magnifici paesaggi irlandesi ricchi di storia e di leggende. Forse solo il tempo e la fortuna ci potranno aiutare nello scoprire che cosa nascondono queste leggende e cosa effettivamente accadde tanto tempo fa nella terra d'Irlanda.
PASQUALE ARCIUOLO
I TUATHA DE DANNAN E LE TRIBÙ MEDITERRANE DI DAN:
NUOVI PARALLELISMI DI UN ORIGINE COSMICA
Dai verdi paesaggi irlandesi, spostiamoci alle calde sponde del Mediterraneo orientale, dove sembra che l’ombra dei Tuatha de Dannan sia più presente che mai. Si parla infatti dell’arrivo dal nulla di una misteriosa razza conosciuta come i Shardana! Quali elementi hanno in comune questi ultimi con gli invasori irlandesi? Da notare che la radice "DAN" si trova in entrambi i nomi di questi due popoli così misteriosi. Che sia la medesima civiltà, che disseminò misteriosi megalati in tutta Europa? Forse no, perché diversi megaliti sono stati eretti prima della presunta invasione dei Tuatha de Dannan.
Abbiamo detto fin dall’inzio che i Tuatha de Danann potrebbero aver usato armi belliche avanzate come quei misteriosi raggi laser denominati "shamir". Alcuni manoscritti vogliono che Mosè, Salomone e altri iniziati ebraici possedessero uno strumento analogo, capace di cose meravigliose. L’Arca dell’Alleanza e il Tempio di Salomone, nel quale era custodita, forse furono realizzati con questi strumenti? Quindi i Tuatha de Dannan, conosciuti come Shardana, si spinsero fino al Mediterraneo per iniziare alla tecnologia spaziale i capi ebrei? È possibile, visto che i personaggi biblici, è scritto nella Bibbia, fin dai primi capitoli dell'Antico Testamento, furono in contatto con esseri di altri mondi, visti come divinità e angeli. Forse "Tuatha de Dannan" è il nome di un'antica civiltà delle stelle che si contese l’Europa intera impartendo conoscenze favolose a precisi iniziati, Druidi, Ebrei, Egizi, e altri popoli (forse "Tuatha de Dannan" è solo un altro nome di quei figli cosmici che donarono il sapere agli uomini: elemento comune a più culture; basti vedere i 7 Oannes, i 7 Nommo, i 7 Sacerdoti di Sais, Quetzalcoatl, i Pelasgi e molti altri ancora, n.d.r.). La sostanza non cambia. Sta noi capire come si svolsero veramente i fatti.
PASQUALE ARCIUOLO
fonti: http://www.croponline.org/